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  1. Gorizia - 25° ANNIVERSARIO MISSIONE “MULTINATIONAL SPECIALIZED UNIT – MSU"

    Si è tenuto all’interno della Caserma “Cascino”, sede del 13° Reggimento Carabinieri “Friuli Venezia Giulia”, si è tenuta la celebrazione del 25° anniversario dell’inizio della Missione “Multinational Specialized Unit – MSU” in Bosnia Herzegovina (2 agosto 1998 – 2 agosto 2023) alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Teo LUZI. La cerimonia è stata preceduta dalla visita dell’alto Ufficiale al Comando Provinciale dei Carabinieri di Gorizia. Ricevuto dal Comandante Provinciale dei Carabinieri di Gorizia, Colonnello Massimiliano BOLIS, il Comandante Generale ha incontrato tutti gli Ufficiali, i Comandanti di Stazione e una rappresentanza dei Carabinieri operanti nella provincia isontina, fra i quali anche quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Nucleo di Polizia Militare della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” di Gorizia, nonché i delegati della Rappresentanza Militare. Nel corso dell’incontro, il Generale LUZI ha espresso il proprio apprezzamento per l’impegno quotidianamente profuso dai militari del Comando Provinciale di Gorizia, richiamando i valori etici che hanno reso l’Arma punto di riferimento per i cittadini e ribadendo la fondamentale importanza della presenza sul territorio delle Stazioni Carabinieri che rappresentano un irrinunciabile presidio di legalità per le comunità in cui sono chiamate a operare. Successivamente il Comandante Generale si è spostato presso la Caserma “Cascino”, sede del 13° Reggimento Carabinieri “Friuli Venezia Giulia”, dove, dopo essere stato accolto dal Vice Comandante Generale dell’Arma e Comandante delle Unità Mobili e Specializzate, Generale di Corpo d’Armata Riccardo GALLETTA e dal Comandante della Divisione Unità Mobili, Generale di Divisione Aldo IACOBELLI, ha presieduto alla celebrazione della ricorrenza che ha visto lo schieramento della Bandiera di Guerra del 13° Reggimento Friuli Venezia Giulia, della Fanfara della Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze e di un Reggimento di formazione composto da appartamenti alla 2^ Brigata Mobile Carabinieri, ovvero 13° Reggimento Friuli Venezia Giulia, 7° Reggimento Trentino Alto Adige e 1° Reggimento Paracadutisti “Tuscania” con un’aliquota di militari appartenenti al Gruppo d’Intervento Speciale Carabinieri (GIS). Alla cerimonia, alla quale sono intervenute le più alte Autorità civili e militari della Regione, i delegati degli organismi della Rappresentanza Militare nonché dirigenti delle Associazioni Professionali a carattere Sindacale tra militari - presenti anche alle visite ai due Comandi Provinciali, hanno partecipato anche i militari che costituirono, venticinque anni fa, il corposo nucleo iniziale del primo Reggimento MSU in Bosnia e tra questi, in particolare, il Generale di Corpo D’Armata (in congedo) Leonardo LESO, Comandante all’epoca dell’Assetto. Nel suo intervento il signor Comandante Generale, dopo aver indirizzato i saluti di rito alle Autorità presenti, ha rivolto un commosso pensiero a tutti i Caduti dell’Arma nelle missioni internazionali di pace, fra cui quelli in terra di Bosnia - Colonnelo Ermanno FENOGLIETTI, Maresciallo Marcello Joseph GALLONI e Carabiniere Angelo FOCCIÀ - i Caduti di Nassirya, di cui da pochi giorni si è celebrato il ventennale dell’attentato, e il Carabiniere Vittorio IACOVACCI, caduto in Congo il 22 febbraio 2021, insieme al suo Ambasciatore, Luca Attanasio e al loro autista. Inoltre ha evidenziato che la forza dei rapporti umani, fattore di coesione nei Reparti dell’Arma, è stata essenziale per far germogliare e affermare quel nuovo assetto della NATO, che si basava su un modello di lavoro differente in grado di interpretare la complessa realtà bosniaca all’indomani della firma degli accordi di Dayton. Infatti, il contingente multinazionale NATO, con i suoi robusti assetti militari certamente adatti a un classico scenario di guerra, non riusciva invece a soddisfare quelle esigenze di ordine e di sicurezza pubblica, che invece potevano essere soddisfatte da una forza militare dotata di prevalenti capacità di polizia, in grado - in prima battuta - di sostituirsi alla polizia bosniaca, per poi affiancarla nella sua graduale crescita verso l’autonomia capacitiva. Su questi presupposti nacque la Multinational Specialized Unit. Il modello MSU si rivelò vincente, tanto che poco dopo fu replicato ancora nei Balcani Occidentali (in Kosovo e in Albania) e dal 2003 anche in Medio Oriente (in Iraq) e trova ancora oggi piena applicazione a Pristina, in Kosovo, nell’ambito della missione KFOR della NATO. Tale modello è antesignano del concetto di Stability Policing (Polizia di Stabilità), che costituisce un moderno strumento di gestione delle crisi internazionali e consente di fornire supporto a paesi destabilizzati attraverso azioni di rafforzamento o sostituzione delle locali Forze di Polizia, nonché di supporto alla popolazione, consentendo così di ricostituire gli essenziali livelli di democrazia e sicurezza sociali. Oggi, lo Stability Policing ha ottenuto un riconoscimento dottrinale in una pubblicazione NATO, di cui l’Arma dei Carabinieri è custode nazionale, e ha portato ad istituire nel 2014 uno specifico Centro di Eccellenza NATO a Vicenza. Al riguardo, il Signor Comandante Generale ha evidenziato che il successo di questa continua affermazione internazionale è la capacità dell’Arma di esprimere, anche all’estero, gli stessi valori e i principi che contraddistinguono tutti i Carabinieri in Italia, al servizio delle comunità e del cittadino. Il riconoscimento di quanto fatto dai Carabinieri nel corso delle missioni di pace, in effetti, è riconosciuto da Organismi Internazionali, fra cui NATO, EU e ONU, che sempre più frequentemente richiedono il contributo dell’Arma nei più diversificati e sensibili contesti operativi. Proprio recentemente, infatti, l’Arma è stata interpellata dagli Stati Uniti nella sua azione volta a promuovere il dialogo tra Israele e l'Autorità Palestinese e dal 17 novembre 2023, nel pieno del conflitto israelo-palestinese, è tornata a Gerusalemme schierando due Ufficiali superiori. In conclusione, il Signor Comandante Generale ha voluto rivolgere il suo saluto ed esprimere la propria gratitudine e quella dell’intera Istituzione ai 386 Carabinieri che attualmente si trovano schierati nelle 22 missioni operative, in 16 Teatri, tenendo alto il prestigio dell’Arma e della Difesa italiana nel mondo. A questi se ne aggiungono altri 500 chiamati a garantire la sicurezza in oltre 200 sedi diplomatiche all’estero, di cui 21 considerate a rischio. Al temine della cerimonia il Comandante Generale ha inteso visitare anche il Comando Provinciale di Trieste dove è stato ricevuto dal Colonnello Mauro CARROZZO. Anche in questo caso ha incontrato gli Ufficiali ed un’ampia rappresentanza del personale operante nella provincia nonché una delegazione dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Il breve ma significativo momento di confronto è stata l’occasione per un bilancio dell’attività condotta dall’Arma a Trieste e per un indirizzo di saluto pregno dei valori che informano l’operare quotidiano dei Carabinieri e la loro vocazione alla prossimità. Al termine dell’intensa giornata in Friuli Venezia Giulia, il Comandante Generale ha fatto rientro a Roma.  
  2. Roma - Riunione del Comitato Interministeriale di alto livello (CIMIN)

    Si è tenuta oggi oggi la riunione del Comitato Interministeriale di alto livello (CIMIN) che ha funzione di controllo politico e indirizzo strategico sulla Forza di Gendarmeria Europea (EuroGendFor) e di coordinazione politico-militare tra i Paesi. EuroGendFor è uno strumento di gestione delle crisi a disposizione delle Organizzazioni Internazionali, composta da forze di polizia ad ordinamento militare degli Stati membri dell’Unione Europea. Rivedi l’evento dalla Sala Conferenze Internazionali del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: 1^ parte: 08.30-09.30 2^ parte: 14.30-15.30
  3. Roma - L’Arma celebra la Patrona 'Virgo Fidelis'

    Nella giornata odierna si celebra la “Virgo Fidelis”, Patrona dell’Arma dei Carabinieri ed in questa data si ricorda anche la “Giornata dell’Orfano”, profondamente sentita dai militari dell’Arma che si stringono ai tutti i figli dei colleghi scomparsi. Nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, S.E. Reverendissima Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, ha officiato una Santa Messa, unitamente all’Ordinario Militare, Arcivescovo Santo Marcianò, a cui hanno partecipato il Ministro della Difesa, On. Guido Crosetto; il Ministro dell’Interno, Dott. Matteo Piantedosi; il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Amm. Giuseppe Cavo Dragone ed il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Teo Luzi. Il Cardinale ZUPPI, nel corso dell’omelia, si è soffermato sul Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto descritto come “Servo di Dio ed Eroe della Patria che pagò con il sacrificio della vita il suo impegno nell’Arma dei Carabinieri” e ancora “con la sua semplicità insegna la Fede ed il servizio a tutti noi”; inoltre nel ricordare la ricorrenza odierna ha sottolineato come la Virgo Fidelis “conserva il bene umano più prezioso che possediamo, la nostra umanità e quella del prossimo”. L’affetto dei militari dell’Arma è dimostrato anche materialmente attraverso l’Opera Nazionale di Assistenza per gli orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri (O.N.A.O.M.A.C), un Ente Morale di natura privatistica che dal 1948 assiste gli orfani tramite un piccolo contributo volontario mensile elargito dai militari di ogni ordine e grado dell'Arma dei Carabinieri. Infatti, sia a Roma - al termine della Messa a Trastevere - sia in altre regioni d’Italia, con piccole ma significative cerimonie, sono state consegnate delle borse di studio quali premi “di buon profitto” agli orfani maggiormente distintisi nel rendimento scolastico e delle targhe d’argento ai neo-laureati, segno concreto di vicinanza alle famiglie dei colleghi scomparsi. La celebrazione della Virgo Fidelis risale al 1949, quando Papa Pio XII proclamò ufficialmente Maria “Virgo Fidelis” Patrona dell’Arma dei Carabinieri, fissandone la ricorrenza al 21 novembre, data in cui la Cristianità celebra la Presentazione di Maria Vergine al tempio e anniversario della “Battaglia di Culqualber”. Il 21 novembre del 1941 ebbe anche luogo una delle più cruente battaglie in terra d’Africa, nella quale un Battaglione di Carabinieri si sacrificò nella difesa, protrattasi per tre mesi, del caposaldo di Culqualber. Quei Caduti sono entrati a far parte della folta schiera di Carabinieri che, in pace e in guerra, hanno saputo tener fede al giuramento prestato fino all’estremo sacrificio. Alla Bandiera dell’Arma dei Carabinieri fu conferita, per il fatto d’arme, la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare, dopo quella ottenuta per la partecipazione alla Prima Guerra Mondiale.
  4. Roma - Presentato il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri ed. 2024

    Il Comandante Generale, Gen. C.A. Teo Luzi, nella mattinata odierna, ha presentato il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri ed. 2024, evento al quale è intervenuto il Ministro della Difesa, On. Guido Crosetto. A illustrare l’opera, realizzata dallo studio di design Pininfarina con il contributo dell’editorialista Massimo Gramellini per la creazione dei testi, è il celebre conduttore televisivo Amadeus, nella splendida cornice dell’Auditorium Parco della Musica. Il Calendario Storico 2024 è dedicato al tema ”I Carabinieri e le Comunità” e in particolare alla figura del Carabiniere come punto di riferimento della collettività. Una presenza costante accanto alla cittadinanza, da momenti storici per il nostro Paese – come il referendum tra Monarchia e Repubblica nel 1946 – a quelli della vita quotidiana – come la recente alluvione in Romagna. La vicinanza, la capacità di contatto e di ascolto, le tante attenzioni, piccole e grandi, ai bisogni delle persone, dalle città metropolitane fino ai borghi più remoti di provincia, con le quali i Carabinieri corrispondono alle istanze di rassicurazione sociale proprie di ogni comunità, sono il fil rouge che caratterizza da sempre l’operato dell’Arma e che ci accompagna attraverso i 12 racconti del Calendario 2024. Le storie, descritte dalla penna di Gramellini, narrano alcune delle gesta più eroiche – come il sacrificio consapevole compiuto a Fiesole – ed altre appartenenti alla vita di tutti i giorni - come il sostegno alle persone più fragili nella quotidianità o durante eventi straordinari come la pandemia da Covid19. Storie che il Comandante Generale definisce “così edificanti che sembrano inventate, e sono invece episodi reali” sottolineando come “i Carabinieri sono sempre presenti, attori protagonisti dei soccorsi dopo una calamità, della speranza dopo lo sconforto, dell’ordine dopo il caos, della giustizia dopo un torto. Il senso del dovere, da duecentodieci anni guida ideale di ogni intervento, è lo spirito che anima il nostro servizio”. Le 12 storie – eterogenee per epoca storica, ambientazione geografica e avvenimenti narrati – sono unite dalla capacità di ascolto e di vicinanza dell’Arma, “filo conduttore” che attraversa l’intera narrazione del Calendario: una banda rossa creata dalla matita di Pininfarina che parte dalla Fiamma – emblema dell’Arma dei Carabinieri - e avvolge l’intera opera attraverso uno dei segni distintivi più significativi e storici dell’uniforme dell’Arma, che caratterizza i pantaloni del Carabiniere. Una banda che, nell’immaginario delle italiane e degli italiani, è diventata simbolo di una forza amica, sempre presente nei momenti e nei luoghi delle nostre vite. Le illustrazioni che compongono le 12 tavole sono disegnate a matita, tratto che contraddistingue la fase creativa delle opere di Pininfarina - dalle auto sportive ai progetti di architettura - e che valorizza e porta alla luce l’arte presente nell’operato quotidiano dei Carabinieri, come evidenziato dal Comandante Generale “non è immediato pensarci, eppure c’è un’analogia evidente, fra le gesta compiute da persone in divisa, e il talento di chi le descrive o le illustra. Anche ad un carabiniere, in fondo, si richiede ciò che fanno gli artisti: aggiungere bellezza”. Il notevole interesse da parte del cittadino verso il Calendario Storico dell’Arma, oggi giunto a una tiratura di 1.200.000 copie, di cui oltre 16.000 in otto altre lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, giapponese, cinese e arabo, nonché in sardo e friulano), è indice sia dell’affetto e della vicinanza di cui gode la Benemerita sia della profondità di significato dei suoi contenuti, che ne fanno un oggetto apprezzato, ambito e presente tanto nelle abitazioni quanto nei luoghi di lavoro, quasi a testimonianza del fatto che “in ogni famiglia c’è un Carabiniere”. Iniziata nel 1928, la pubblicazione del Calendario, giunta alla sua 91^ edizione, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949 venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della Storia d’Italia. Oltre al Calendario, è stata pubblicata anche l’edizione 2024 dell’Agenda illustrata attraverso quattro racconti dai quali si evince l’essenza del nostro operato. Si tratta di storie di fantasia ispirate alla realtà e capaci di tratteggiare la vera anima del Carabiniere esaltando il messaggio del servizio a favore della cittadinanza e della fiera consapevolezza di adempiere ad un ruolo sociale indispensabile. L’attività di un’unità cinofila impegnata in operazioni di soccorso dopo una calamità naturale, il Carabiniere appena arrivato di rinforzo alla Caserma di un paesino mal collegato e molto distante dai centri maggiori e dai servizi essenziali, la vita di un Ufficiale dell’Arma, ancora ignaro futuro Comandante Generale e inconsapevole protagonista di una pagina di storia della nostra unificanda Nazione. E ancora l’altruismo di un giovane Comandante di Stazione che trae in salvo una donna che stava annegando. Altre due opere completano l’offerta editoriale dell’anno 2024. Il Calendario da tavolo, dedicato anche quest’anno al tema “i Carabinieri nei Borghi più Belli d’Italia”, riguarda piccole gemme arroccate fra gli scorci più suggestivi del Belpaese, il Paese dell’Arte, della Letteratura, dell’Ingegno italico. Sono state selezionate 12 immagini, una per mese, con Carabinieri ritratti in uno dei tanti borghi che impreziosiscono l’Italia, i quali restituiscono un quadro d’autore fatto di geografia, architetture e uniforme. Tra le località più suggestive, è stata inserita la splendida cornice di Monte Isola (BS), punto panoramico sul Lago d’Iseo e sulla Franciacorta, una vera e propria perla che si caratterizza per un’atmosfera senza tempo. Sono state individuati borghi dell’Italia meridionale, dove l’Arma è impegnata quotidianamente, oltre che nelle attività di controllo del territorio, anche nel contrasto della criminalità organizzata, come quelli di Monte Sant’Angelo in provincia di Foggia, Stilo in provincia di Reggio Calabria e Gangi in provincia di Palermo. La scelta del tema celebra il concetto della prossimità della Benemerita al cittadino e la sua presenza capillare sul territorio nazionale, permeata anche in quei centri abitati soltanto da poche migliaia di anime, che individuano nella Stazione dei Carabinieri il loro sicuro punto di riferimento. L’intero ricavato della vendita di questo calendarietto da tavolo è devoluto, come accaduto negli anni precedenti, all’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri. Il Planning da tavolo, in scia con le altre opere, è incentrato anch’esso sul tema del “controllo del territorio”. Anche stavolta il ricavato sarà devoluto ad un reparto pediatrico, individuato quest’anno nel Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria. Tale opera editoriale, in apertura, racconta una storia redatta da personale dell’Arma con il titolo “Il Carabiniere in bicicletta”. È ambientata agli inizi del ‘900 e narra di un Maresciallo dell’Arma che svolgeva il suo servizio per la comunità a bordo di una bicicletta garantendo, con gentilezza e garbo, rassicurazione sociale e compagnia agli abitanti del piccolo paesino. Inoltre, il planning è organizzato con una pagina calendario all’inizio di ogni mese affiancata da un’immagine raffigurante le attività svolte dai reparti delle varie specialità dell’Arma (cinofili, sciatori, elicotteristi). Prefazione del Comandante Generale al Calendario Storico ed. 2024 Ogni volta che ammiro un’edizione del nostro Calendario, sono colpito dalla bellezza delle sue immagini e delle parole che le accompagnano: un insieme armonioso, quasi perfetto, a cui sono lieto di contribuire con il mio intervento. E certamente anche quest’anno, dai testi di Massimo Gramellini, come dalle tavole curate dallo studio di design Pininfarina, è di nuovo questa l’impressione che ricevo. Alle domande che l’arte ripropone, su cosa valga davvero nella vita, trovo risposta nel nostro impegno quotidiano. Quella risposta è pure qui, in storie così edificanti che sembrano inventate, e sono invece episodi reali. Non è immediato pensarci, eppure c’è un’analogia evidente, fra le gesta compiute da persone in divisa e il talento di chi le descrive o le illustra. Anche a un carabiniere, in fondo, si richiede ciò che fanno gli artisti: aggiungere bellezza. Quella del soccorso dopo una calamità, della speranza dopo lo sconforto, dell’ordine dopo il caos, della giustizia dopo un torto. Se siamo riusciti a donarla al nostro prossimo, al netto di errori e imperfezioni sempre possibili, abbiamo forse meritato un oggetto così pregiato. Il senso del dovere, guida ideale di ogni intervento, è la “linea rossa” che percorre l’intero Calendario. Quel filo conduttore, che abbiamo voluto evidenziare anche graficamente, ha collegato gli slanci individuali componendo un’opera mirabile. Perché cos’è, se non un capolavoro, restituire un figlio che si stava perdendo all’amore e all’orgoglio di suo padre? Trovare le sole parole capaci di strappare una donna all’abisso, su di un ponte, quando più niente la richiama alla vita? Sorvolare la neve con un elicottero in condizioni avverse, oltrepassando la montagna per portare il cibo a chi, rimasto isolato, ne ha un bisogno assoluto? Questa pubblicazione, che raccoglie dodici racconti, uno per ciascun mese dell’anno, ci ricorda cos’è importante sulla terra, e come i fatti importanti trasformino la cronaca in storia. Cos’hanno in comune il salvataggio in battaglia di Carlo Alberto e le pensioni recapitate durante l’emergenza pandemica a chi da solo non poteva ritirarle? Cosa unisce i Martiri di Fiesole del 1944 ai loro colleghi che qualche mese fa, in quel di Faenza, hanno portato tre anziani in salvo a nuoto, sfidando un’alluvione? I duecentodieci anni che siamo giunti a festeggiare sono costellati di simili azioni: centinaia, migliaia di gocce portate all’oceano da donne e uomini semplici, animati però da sentimenti sinceri. L’ideale dell’ascolto, della vicinanza, in una parola del “servizio”. Per raccontare tutto ciò, da operatori del sociale quali siamo, ci occorreva la forza di testi e illustrazioni maneggiati da esperti dei due settori. A loro va la più grande ammirazione, la più sentita gratitudine, che non possiamo non estendere a quanti, dalle nostre fila, ci hanno offerto esempi di cosciente abnegazione. Grazie a un grande giornalista e scrittore, che ancora una volta è riuscito a emozionarci con la sua penna, al tempo stesso sensibile e affilata. Grazie a un marchio di riconosciuto valore, che conferisce eleganza, colore e luce a tutto ciò che tocca. Grazie ai carabinieri che riempiono di umanità queste pagine e di sicurezza le più sperdute contrade d’Italia: al loro silenzioso sacrificio, al coraggio più forte di ogni timore, alla dedizione generosa e fattiva, all’incrollabile amore verso gli altri. Grazie a Voi, cari Lettori, che prima di essere tali siete la nostra gente, la nostra missione, il senso stesso della nostra uniforme. Con gli auguri più affettuosi, per un nuovo anno sereno e ricco di soddisfazioni.
  5. Roma - L’Arma nella Resistenza. Carabinieri per la Patria

    A Roma, al Museo Storico dell’Arma de Carabinieri, inaugurata la mostra storica “L’Arma nella Resistenza. Carabinieri per la Patria”. Un percorso per ricordare, attraverso l’esposizione di documenti, uniformi e cimeli, come l’Arma, in uno dei momenti più drammatici, sia rimasta fedele all’impegno di protezione della popolazione. Dalla difesa di Roma a quella di Napoli, dai Carabinieri nell’Italia occupata a quelli deportati, passando per la storia del sacrificio di alcuni Carabinieri a quella degli annoverati tra i “Giusti”: sei distinte sezioni dedicate ad azioni ed eventi che hanno caratterizzato la partecipazione dell’Arma alla lotta di Resistenza e per la Liberazione Nazionale. La mostra potrà essere visitata, gratuitamente e senza prenotazione, fino al 03 dicembre 2023, dal martedì alla domenica dalle 09:00 alle 13:00.
  6. Napoli - 80° delle 4 Giornate di Napoli: Croce d’Oro al Merito dell’Arma dei Carabinieri

    Nella mattinata odierna, a Napoli, è stato celebrato l’80º Anniversario delle Quattro Giornate di Napoli, occasione in cui il Gonfalone del comune di Napoli è stato insignito della Croce d’Oro al Merito dall’Arma dei Carabinieri. L’Arma dei Carabinieri ha scelto questa speciale ricorrenza per conferire il massimo riconoscimento al Gonfalone del comune di Napoli, come segno di gratitudine e riconoscimento per il contributo offerto dalla città partenopea, nel corso degli anni, alla storia dell’Italia e alla difesa dei valori di libertà e democrazia. Le Quattro Giornate di Napoli, che ebbero luogo tra il 27 e il 30 settembre 1943, rappresentano uno dei momenti più significativi nella storia moderna dell’Italia, dimostrazione tangibile di coraggio, determinazione e spirito di sacrificio. La popolazione napoletana, unita nella resistenza contro l’occupazione nazista, dimostrò una resilienza eccezionale, lottando per la propria libertà e per il futuro dell’Italia. L’azione militare consentì alle forze Alleate di fare ingresso a Napoli il 1º ottobre 1943, grazie al coraggio e all’eroismo dei suoi abitanti ormai esasperati e ridotti allo stremo per i lunghi anni di guerra. Qualche giorno prima delle Quattro Giornate, il 12 settembre, decine di militari furono uccisi per le strade della città, mentre circa 4.000 persone tra militari e civili furono deportate per il "lavoro obbligatorio". Lo stesso giorno cinquecento persone furono condotte a Teverola (CE) e costrette ad assistere alla fucilazione di 14 carabinieri, "rei" di aver impedito ai guastatori tedeschi il sabotaggio degli impianti presso il "palazzo dei Telefoni" e di aver poi resistito con le armi agli assalti di rappresaglia nella loro caserma in via Marchese Campodisola. Uno degli aspetti più significativi delle Quattro Giornate fu la mobilitazione spontanea della popolazione. Gli uomini, le donne e persino i bambini si unirono alle file della resistenza, dimostrando il profondo legame tra il popolo napoletano e la propria terra. A suggello dell’importante significato della commemorazione odierna, è intervenuto anche il Sindaco di Napoli, Dott. Gaetano Manfredi che ha sottolineato come i valori di questa ricorrenza storica siano tuttora sentiti: "oggi, ottanta dopo, questa libertà è un patrimonio che condividiamo, della città e del nostro Paese: questo riconoscimento è unanime e per questo motivo va il mio ringraziamento all’Arma dei Carabinieri per la croce d’oro alla nostra città". Nel ricordo di quel fronte comune, il Ministro della Difesa, su proposta del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha quindi concesso la "Croce d’Oro al Merito dell’Arma dei Carabinieri" che, in forma solenne, è stata conferita nel corso di questa cerimonia. A consegnare questa prestigiosa onorificenza è stato il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, che nel presiedere la cerimonia insieme al sindaco di Napoli e ad altre autorità militari e civili, ha ricordato come "la più valida testimonianza dell’opera svolta dai Carabinieri per la liberazione di questa città resta la dimostrazione d’affetto perpetuata fino ad oggi da parte dei Napoletani". L’evento, che si è svolto nella splendida cornice di Piazza del Plebiscito, non solo ha onorato la città di Napoli, ma ha evidenziato l’importanza della memoria storica e dell’unità nazionale testimoniando il sacrificio di molti italiani.
  7. Fiumicino (RM) - Commemorazione solenne del sacrificio del V.B. M.O.V.M Salvo D’Acquisto

    Torre di Palidoro (Fiumicino - RM). Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Ministro della Difesa Guido Crosetto, del Capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone, del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi, dell’Arcivescovo Ordinario Militare Santo Marcianò, ha avuto luogo la commemorazione solenne del Vicebrigadiere Salvo D’Acquisto, Medaglia d’oro al valor militare. La famiglia del decorato era rappresentata dal fratello Alessandro. Il Capo dello Stato, nel corso della cerimonia, ha deposto una corona d’alloro ai piedi della stele commemorativa, rendendo omaggio ai caduti. All’ora esatta in cui avvenne l’esecuzione del Vicebrigadiere D’Acquisto, immolatosi per salvare la vita a 22 ostaggi innocenti che sarebbero stati trucidati dai tedeschi per un attentato mai commesso, l’Arcivescovo Ordinario Militare Santo Marcianò ha benedetto la stele che ricorda l’episodio, mentre il giornalista Paolo Mieli ha rievocato l’episodio storico. Il Ministro della Difesa, prendendo la parola, ha ricordato la figura e l’alto gesto eroico: “Il sacrificio di Salvo D’Aquisto fu un dono di vita nuova sicuramente per i 22 cittadini che quel giorno sopravvissero. Sono gli stessi ideali che ispirano ogni giorno gli oltre 100 mila militari dell’Arma.” Al termine del suo intervento, ha consegnato il Premio “Salvo D’Acquisto” a quattro militari, un orfano dell’Arma e a due studenti. Terminata la cerimonia, il Presidente della Repubblica ha firmato il Registro d’Onore e visitato il Polo Museale, che ricorda l’enorme tributo pagato dai Carabinieri durante la Guerra di Liberazione: 2.735 caduti, 6.521 feriti, oltre 5 mila deportati. Un tributo valso la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Bandiera di Guerra, 723 ricompense individuali al Valor Militare e innumerevoli al Valore e al Merito Civile.
  8. Roma - Udienza dal Santo Padre per gli 80 anni dal sacrificio del V.Brig. M.O.V.M. Salvo D’Acquisto

    Questa mattina, in Piazza San Pietro, il Santo Padre, in occasione dell’80° anniversario del sacrificio del Vicebrigadiere, Medaglia d’Oro al Valor Militare, Salvo D’Acquisto, ha ricevuto una folta delegazione dell’Arma dei Carabinieri, alla presenza del Ministro della Difesa Guido Crosetto, del Comandante Generale Teo Luzi, dell’Ordinario Militare Santo Marcianò e del fratello del decorato Alessandro. L’avvenimento è stato molto sentito e partecipato dai militari e dalle loro famiglie. L’incontro con Sua Santità, che ha ricevuto dal Ministro della Difesa Guido Crosetto e dal Comandante Generale Teo Luzi, un bassorilievo in bronzo della Virgo Fidelis, Patrona dell’Arma, ha  rinnovato lo stretto rapporto che unisce i più alti ideali dei carabinieri ai valori della Chiesa Cattolica, un legame testimoniato dal Servo di Dio Salvo D’Acquisto, figura emblematica di sottufficiale dell’Arma immolatosi per tener fede ai doveri assunti col giuramento prestato, salvando 22 vite della cui sorte si sentiva responsabile. Il Sommo Pontefice, nel corso del suo intervento, ha ribadito il suo apprezzamento per l’impegno profuso dai militari dell’Arma al servizio della collettività, nel solco di quello spirito di servizio e sacrificio di cui Salvo D’Acquisto resta uno degli esempi più luminosi: «Salvo D’Acquisto visse in anni terribili - le parole del Santo Padre - il mondo era in guerra, in Europa imperversavano le persecuzioni razziali e la logica dell’odio sembrava prevalere. Nella piccola periferia di Torrimpietra, alla quale era stato inviato in seguito alla sua richiesta di volersi sentire utile alla povera gente, ventidue giovani uomini rischiavano la fucilazione da parte delle SS. La falsità dell’accusa a loro rivolta, la rabbia cieca tesa alla vendetta di cui erano vittime, la potenza dell’odio che prevaricava sulla pietà, vennero scardinate dalla generosità di quel giovane Vice Brigadiere, il quale con prontezza si accusò al posto degli altri e convinse i responsabili di essere l’unico da giustiziare. Come non vedere, sullo sfondo di questa storia drammatica e toccante, l’imitazione di Gesù che, inviato dal Padre per manifestarci il suo amore, ha dato la vita per liberarci dal potere della morte, ha preso su di sé le nostre colpe, si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e proprio per le sue piaghe noi siamo stati guariti». In conclusione Il Sommo Pontefice ha rivolto un augurio ai militari richiamandosi alla patrona dell’Arma: «Non scoraggiatevi mai, non cedete alla tentazione di pensare che il male sia più forte, che al peggio non ci sia mai fine e che il vostro impegno sia inutile. Guardando a Salvo d’Acquisto, lasciatevi animare dalla passione per il bene. E continuate, per favore, a manifestare vicinanza alla gente, che da sempre riconosce questo vostro bel tratto. Io benedico voi, i vostri familiari e affetti più cari: anche loro partecipano alla vostra missione! La Virgo Fidelis vi accompagni e, quando la invocate, per favore, non dimenticatevi, di dire una preghiera anche per me».
  9. Roma - Relazione Annuale DCSA 2023

    La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga pubblica la sua “Relazione Annuale”, il bilancio delle attività e dei risultati conseguiti dalle Forze di Polizia italiane nell’azione di contrasto al traffico illecito delle sostanze stupefacenti.
  10. Roma - L'Opera del Risorgimento. Narrazione storica in versi, musica e canto

    Il Coro Polifonico "Salvo D'Acquisto" si esibisce al Museo Storico dell'Arma dei Carabinieri il 20 giugno 2023, alle ore 18:00, nel concerto dal titolo "L'Opera del Risorgimento. Narrazione storica in versi, musica e canto".
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