Nella caserma "Salvo D’Acquisto" di Tor di Quinto, l’Arma dei Carabinieri ha celebrato il 210° Annuale di Fondazione, la cui cerimonia è stata suggellata dalla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accolto dal Ministro della Difesa, On. Guido Crosetto e dal Comandante Generale, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi.
Alla cerimonia hanno partecipato anche numerose altre Autorità Parlamentari e di Governo, esponenti delle Magistrature, Autorità militari, civili e religiose, nonché i Comandanti Generali ed i Direttori delle Forze di Polizia di tutti i Paesi aderenti alla FIEP e le altre delegazioni di Paesi stranieri con cui l’Arma ha un rapporto di amicizia e collaborazione.
La significativa ricorrenza ricade il 5 giugno, data in cui nel 1920 la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d’Oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima Guerra Mondiale.
La cerimonia si è aperta alle ore 18:30 dopo l’aviolancio di militari del Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" ed il successivo ingresso sul piazzale di tre Reggimenti di formazione rappresentativi delle Organizzazioni dell’Arma, da quella Addestrativa alla Territoriale, dalla Mobile e Speciale alla Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentare. Si è quindi proseguito con la resa degli onori al Presidente della Repubblica, accompagnato dal Ministro della Difesa, dal Capo di Stato Maggiore della Difesa e dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, che hanno passato in rassegna i Reparti schierati.
A seguire, gli interventi del Comandante Generale, Gen. C.A. Teo Luzi, del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Amm. Giuseppe Cavo Dragone e del Ministro della Difesa, On. Guido Crosetto.
Il Comandante Generale, in particolare, ha sottolineato che "la sicurezza è, prima di tutto, un’aspettativa: l’aspirazione di ogni cittadino a godere, di uno spazio tranquillo entro il quale esercitare i propri diritti politici, civili, sociali ed economici. L’Arma è parte garante di questo spazio: perché ogni cittadino sa che ovunque ci sia l’insegna "Carabinieri", lì troverà il volto dello Stato che accoglie, ascolta, soccorre e protegge…l’immagine dello Stato amico che interviene nel bisogno. Alcune volte con la semplicità di un gesto di comprensione. Quel gesto che, solo dall’inizio dell’anno, ha salvato da situazioni di grave pericolo oltre 1.300 persone".
Ha quindi preso la parola il Capo di Stato Maggiore della Difesa, soffermandosi in particolare sul prezioso ruolo dell’Istituzione nelle missioni internazionali: "Un fenomeno bellissimo che mi rende molto orgoglioso: La crescente richiesta dei nostri carabinieri nelle missioni internazionali prova soprattutto la loro capacità unica di relazionarsi con le popolazioni locali che ne percepiscono la carica umana e valoriale, nonché nella capacità di integrarsi nella nuova dimensione interforze, costituendo un modello di successo efficace nelle operazioni di supporto alla pace e di stabilizzazione internazionale".
"La storia dell'Arma dei Carabinieri si intreccia indissolubilmente con quella dell'Italia. Istituzione che ha accompagnato il Paese dalla sua nascita, diventandone un simbolo che tutto il mondo conosce e rispetta. A voi Carabinieri il mio orgoglio come Ministro e il mio grazie come cittadino". Così il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel suo intervento per il 210° Anniversario della Fondazione della Benemerita.
Il Ministro ha poi continuato: "Gli elementi fondanti della vostra eccellenza sono due: l'esempio di tutti quei Carabinieri che nel loro silenzioso servizio hanno cementato le basi della democrazia e la vostra vicinanza ai cittadini. Esempio e vicinanza, due caposaldi su cui si costruiscono i valori propri di una grande famiglia, com'è quella della Difesa".
La cerimonia è proseguita con la consegna della Medaglia d’Oro al "Valor Civile" alla Bandiera di Guerra dell’Arma dei Carabinieri con la seguente motivazione:
"Nel solco dei più alti valori di generoso altruismo e di fedeltà nell’adempimento del dovere, l’Arma dei Carabinieri, attraverso le proprie Stazioni, espressioni autentiche di efficacia operativa e di prossimità, ha dato prova di assoluta dedizione al servizio delle comunità. Nei popolosi quartieri urbani, come nelle più remote contrade, gli uomini e le donne delle Stazioni Carabinieri si sono prodigati per la tutela dei diritti dei cittadini, intervenendo nell’emergenza e soccorrendo nel bisogno, mirabili interpreti di un incessante impegno a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, spinto, nelle più drammatiche avversità, sino all’estremo sacrificio, con eroico civismo.
Presidio di legalità, luogo di ascolto e di accoglienza, le Stazioni Carabinieri, con la propria rassicurante presenza e attraverso il costante dialogo con i Sindaci e gli altri rappresentanti delle comunità, hanno accompagnato, lungo duecentodieci anni, la Storia del Paese e la quotidianità degli italiani, dando un volto alla vicinanza dello Stato e suscitando la riconoscenza della Nazione tutta, per la straordinaria capacità di adempiere, con singolare umanità, il dovere di difesa della collettività.". Territorio nazionale, 1814 - 2024.
Successivamente sono state consegnate, dalle Autorità istituzionali presenti, alcune ricompense individuali:
- la Medaglia d’Oro al Valor Civile al Vice Brigadiere (ora Luogotenente in congedo) Gianluca CARLOMAGNO con la seguente motivazione: "Nel corso di un’operazione di polizia giudiziaria finalizzata all’esecuzione di un provvedimento restrittivo nei confronti di ventuno soggetti affiliati ad agguerrito clan camorristico, con eccezionale coraggio ed esemplare iniziativa raggiungeva un tetto al fine di monitorare l’eventuale fuga dei malviventi e salvaguardare la sicurezza degli altri militari. Nel corso dell’intervento, a causa dell’improvviso cedimento della struttura, precipitava al suolo da un’altezza di circa quattro metri, riportando gravi lesioni. Chiaro esempio di elette virtù civiche e altissimo senso del dovere".
Napoli, 28 maggio 2019;
- la Medaglia d’Oro al Valor Civile al Carabiniere (ora Maresciallo) Roberto BORLENGO, con la seguente motivazione: "Addetto a Stazione distaccata, con esemplare iniziativa, eccezionale coraggio e altissimo senso del dovere, intervenuto presso una cascina interessata da una violenta esplosione, veniva investito da un’ulteriore deflagrazione. benché sepolto dalle macerie, impegnando ogni risorsa fisica, orientava telefonicamente, con straordinaria lucidità, le operazioni di soccorso che consentivano di trarre in salvo due vigili del fuoco gravemente feriti. chiaro esempio di elette virtù civiche e non comune senso del dovere".
Quargnento (Alessandria), 5 novembre 2018;
- le Medaglie d’Oro al Valore dell’Arma dei Carabinieri "alla memoria" nei confronti di Carabinieri caduti nel corso della lotta al banditismo:
- Maresciallo d’alloggio Ordinario Pietro PURPI, a Villalba (Caltanissetta), il 4 dicembre 1943;
- Carabiniere Scelto a cavallo Vincenzo SAPUPPO, a Camporeale (Trapani), il 9 dicembre 1949;
- Carabiniere Giovanni CALABRESE, a San Cipirello (Palermo), 25 agosto 1949.
Nell’ambito della medesima iniziativa premiale, sono state concesse analoghe medaglie, di cui una consegnata, in occasione della cerimonia presso la Legione Carabinieri Sicilia, alla sorella del caduto mentre le altre quattro saranno affidate al Museo Storico dell’Arma.
Si è poi proceduto alla consegna del "Premio Annuale" a sei Comandanti di Stazione che si sono particolarmente distinti nell’attività d’istituto, impegnati quotidianamente ad accogliere, ascoltare e soccorrere la comunità:
- Luogotenente Angelo Pio ZUCCA, Comandante della Stazione di Finale Ligure (Savona);
˗ Luogotenente Carica Speciale Giovanni SOLDANO, Comandante della Stazione di Stazione di Padova Principale (Padova);
˗ Luogotenente Carica Speciale Mario FACCIOLLA, Comandante della Stazione di Fano (Pesaro Urbino);
˗ Luogotenente Michele FIORAIO, Comandante della Stazione di Stazione di Ruviano (Caserta);
˗ Maresciallo Ordinario Francesco SCARPUZZA, Comandante della Stazione di Oria e poi di Bovalino (Reggio Calabria);
˗ Maresciallo Capo Daniele DESANTIS, Comandante del Nucleo Forestale di Campello sul Clitunno (Perugia).
Al termine delle premiazioni, dopo il deflusso dei Reparti, lo Storico Carosello Equestre è stato eseguito dal 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo per rievocare la "Carica di Pastrengo" del 1848.
La manifestazione è terminata con gli onori finali al Presidente della Repubblica.
Tarvisio (UD). Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale Teo Luzi, ha preso parte alla solenne cerimonia di commemorazione in occasione dell’80° anniversario dell’eccidio dei 12 Carabinieri trucidati a Malga Bala (ora Slovenia) e decorati con Medaglia d’Oro al Merito Civile “alla memoria”.
Tra le autorità presenti anche i parenti dei Caduti, il Ministro per i rapporti con il Parlamento dott. Luca Ciriani, il vice Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia dott. Mario Anzil, il Prefetto di Udine dott. Domenico Lione, il Sindaco di Tarvisio Renzo Zanette, l’Ispettore Regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri Generale di Corpo d’Armata Michele Cristoforo Ladislao ed il Delegato Interregionale dell’Associazione Nazionale Forestali, nonché i delegati della rappresentanza militare e delle associazioni professionali a carattere sindacale.
Dopo la funzione religiosa presso la Chiesa “Santi Pietro e Paolo”, officiata dal Parroco di Tarvisio e concelebrata dal Cappellano Militare della Legione Carabinieri “Friuli Venezia Giulia”, sono stati resi gli Onori ai Caduti da un reparto in armi, a cui si sono uniti i gonfaloni dei Comuni di Tarvisio e del Canal del Ferro, i medaglieri e i labari delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma. Una corona d’alloro è stata inoltre deposta all’interno del Tempietto Ossario che custodisce le spoglie di 7 dei 12 Carabinieri trucidati.
Era il 23 marzo 1944, quando due militari dell’Arma del Distaccamento fisso a protezione della centrale idroelettrica di Bretto di Sotto sono aggrediti sulla strada del ritorno da due partigiani, mentre altri circondano la caserma, irrompendo all’interno armi in pugno. I 12 carabinieri catturati, costretti a portare a spalla tutto il materiale trafugato dal presidio, si incamminano lungo un percorso boscoso in salita, per giungere nella distante Malga Bala.
Il tragitto è intervallato da rare soste, di cui l’ultima la sera del 24 marzo, presso una stalla dell’altipiano di Logje (853 m s.l.m.), all’interno della quale viene loro somministrato un minestrone con l’aggiunta di soda caustica, che provoca immani sofferenze.
La mattina successiva i prigionieri percorrono l’ultimo tratto di strada che li separa dal luogo dell'eccidio, un casolare sito su un pianoro, Malga Bala dove i 12 Carabinieri vengono barbaramente trucidati.
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Al termine della cerimonia il Comandante Generale, insieme al Sindaco, alle Autorità e ai familiari dei caduti, ha visitato la mostra documentale e fotografica sui dodici carabinieri, curata dal giornalista Antonio Russo e allestita nella sala polifunzionale della canonica della Chiesa “Santi Pietro e Paolo”, mentre all’interno della Torre Medievale ha avuto luogo l’esposizione di uniformi e calendari storici dell’Arma dei Carabinieri risalenti al periodo 1940-1944, che riproducono l’ufficio del Comandante della Stazione del tempo.